Pasqua in Toscana, tradizioni e sapori di festa
La Pasqua in Toscana è una ricorrenza piacevolissima, al di là della componente religiosa. In questo periodo dell’anno l’aria si impregna di aromi dolcissimi, si riempie di luce, si satura di colori: l’avvento della primavera rende speciale questa festa.
La resurrezione di Cristo si festeggia nel momento del risveglio della natura, in un comune scenario di simbolica rinascita. La Pasqua è sinonimo di festa, tradizioni, grandi pranzi in famiglia, picnic in campagna…facile capire perché sia uno degli appuntamenti più attesi sul calendario.
Le tradizioni nel fiorentino
In Toscana ogni borgo partecipa attivamente alle celebrazioni pasquali, con rievocazioni, messe, cortei rionali e canti. Uno dei riti più spettacolari si svolge a Firenze, dove ogni Domenica di Pasqua ci si ritrova per il benaugurale Scoppio del Carro.
Protagonista della giornata è il Brindellone, spettacolare carro creato originariamente nel 1622 e trainato per le vie del centro storico da due buoi bianchi. Giunto in Piazza San Giovanni, di fronte al Duomo, i fiorentini attendono, con il fiato sospeso e il cuore pieno di speranza, il volo della colombina. Conclusa la messa, infatti, l’arcivescovo dà fuoco al razzo a forma di colomba e lo lancia verso il carro. Se, nell’impatto, i fuochi d’artificio trasportati dal Brindellone si incendiano, l’anno sarà fortunato.
In Mugello, a Borgo San Lorenzo, ogni Venerdì Santo si rinnova un’antichissima tradizione, madre del detto “fare il giro delle 7 chiese”. La cittadinanza sfila in processione davanti alle due chiese del borgo e a quelle di comuni adiacenti, in un rito suggestivo che si dilata lungo l’intera giornata.
Le leccornie pasquali
Accanto a riti e tradizioni, la Settimana Santa porta con sé tavole imbandite e peccati di gola, ancora più apprezzati dopo le rinunce imposte dalla Quaresima. Proprio questo periodo dà il nome ai quaresimali, biscotti a forma di lettere e ricchi di cacao, diffusi a Firenze e dintorni.
Il pranzo di Pasqua è l’occasione ideale per riscoprire sapori autentici, in compagnia dei propri cari, di ritorno dalla tradizionale messa. In Toscana, il banchetto si apre con un sostanzioso antipasto a base di crostini, salumi e formaggi accompagnati da confetture e miele (in Mugello non può mancare il miele tartufato).
I primi piatti sono il trionfo dell’abbondanza, per vista, olfatto e gusto: lasagne con carne scelta e besciamella, tortelli mugellani di patate con il ragù, pasta fresca con ingredienti di stagione come asparagi e carciofi. Nei menu più raffinati, come quello dell’Enoteca del Monsignore, le lasagne si nobilitano con i sentori del tartufo nero e della ricotta del pastore, eccellenze del nostro territorio.
Tra i secondi piatti, un posto speciale merita l’agnello, aromatizzato con rosmarino e zeste di agrumi, o declinato in ricette più tradizionali, al forno con le patate o stufato con un sugo di pomodoro. I piselli alla fiorentina si combinano naturalmente all’agnello, donando dolcezza e sapidità al tempo stesso.
A fine pasto si gustano colombe artigianali, pan di ramerino (fragrante lievitato tipico di Firenze) e cantucci bagnati nel vinsanto, il nostro segreto per la migliore digestione.